All’estremità meridionale di Giannutri, affacciata sul mare aperto e distante dalle aree abitate, la costa si fa più aspra e il paesaggio assume una connotazione selvaggia. L’incessante opera di erosione del mare e dei venti ha scolpito la falesia creando impressionanti rupi che emergono ripide dalle acque; esse formano cale e grotte marine (da qui il nome di Grottoni) inaccessibili sia dall’isola che dal mare, stante il divieto assoluto di navigazione nelle acque antistanti imposto dal Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano per preservare i punti di nidificazione delle specie aviarie che frequentano l’isola e la fauna e la flora sottomarine.
Sopra questa costa spettacolare negli anni ’70 dell’Ottocento è stato edificato il Faro di Giannutri, a torre ottagonale con accanto l’abitazione dei custodi che ora giace in stato di abbandono: il faro continua infatti a svolgere la sua opera di segnalazione per le navi in transito grazie ad un sistema automatizzato che necessita soltanto di controlli periodici. La struttura è dipinta a fasce bianche e rosse per migliorarne la visibilità e riceve energia da pannelli fotovoltaici. Affacciandosi con estrema attenzione oltre il faro si può osservare la falesia che precipita nel blu profondo del mare (si consiglia di tenere saldamente bambini e animali per l’assenza di un parapetto): una delle immagini più suggestive che regala l’isola di Giannutri.
La scogliera presso il Faro di Giannutri, all’estremità meridionale dell’isola
Da Cala Maestra: 80 minuti.
L’accesso al faro attraverso i sentieri è consentito solo se accompagnati da una Guida Parco; il divieto non è valido per i residenti sull’isola di Giannutri, per i proprietari di abitazioni, affittuari e ospiti (categorie che devono richiedere apposito pass all’Ente Parco).